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In CluhHouse (un app da scaricare sul telefono) parlo di Pillole di Facilità per raggiungere la Felicità. La “pillola” che oggi voglio dare è farti notare che tutto quello che si proietta all’esterno di emozioni negative è semplicemente per una forma di difesa e questo purtroppo diventa un circolo vizioso di attacco e contrattacco.
Come può esserci una pace mentale se c’è un attacco e difesa dentro la tua mente? La colpa è sempre degli altri, ma noi proiettiamo la nostra colpa, perché ci fa paura. A volte la notte non si dorme, non perché sei circondata da persone che “apparentemente” ti vogliono male, ma perché sei piena di paura e vedi in loro un attacco.
Tutto questo ha sempre origine dalla paura della nascita, dallo sbarcare sul pianeta Terra. Il senso di colpa primario è la sindrome della colpa neonatale, alle frasi: “per farmi nascere mia madre si è lacerata”, vuol dire che quel bambino ha registrato: “io faccio del male alle persone che amo”. Oppure mentre si attraversa il canale per partorire la madre ha paura, si irrigidisce, si chiude e il pensiero può essere: “io faccio soffrire, io sono cattiva/o”, Certamente queste sono percezioni, non sono pensieri come io li sto definendo, ma cosa succede a questi nascituri in fase adulta? Nel rapporto di coppia può accadere che, più il vostro partener vi ama e più vi sentite minacciati da quell’amore e contestualmente terrorizzati dall’idea di poter ferire il vostro/a partener.
Immaginate poi se tutto questo avviene dopo un bambino mai nato, la colpa della morte del primo ricade sul secondo, a prescindere che sia un aborto volontario o spontaneo, questo è un senso di colpa incarnato, perché quando si inizia la vita uterina, si percepisce anche che “qualcuno è stato già lì”, quel qualcuno che non esisterà mai e quindi il pensiero può essere: “è colpa mia“!